venerdì 22 gennaio 2016

Simona Colli sulla diatriba tra Html Magazine Platform ed ebook (in epub3.0)

Dopo il primo appello del Corso Eis e la discussione tra le differenze (e le preferenze) tra la User Experience sulla piattaforma Atavist e gli ebook estratti, Simona Colli ha scritto un interessantissimo articolo. L'ho trovato condivisibile, chiaro e perfino divertente.
Ve lo propongo.

Qui  trovate il suo contenuto su Atavist, mentre l'ebook potete scaricarlo da Google Drive.

A lei la parola.




Simona Colli

Step by Step
UNA STORIA SU ATAVIST


Primo passo.


Raccogliere le idee. Scartare quelle prive di potenziale e donare qualche chance alle restanti.

Secondo passo.


Stressarle tutte. 
Una dopo l’altra, riempirle di domande, invertirle, collegarle le une alle altre far sì che poco a poco cedano, che dichiarino la resa, che loro stesse decretino chi avrà la meglio.
Ed eccola lì, ancora acerba ma che ben presto avrà il compito di trasformarsi in una storia su Atavist.

Una storia su Atavist è davvero cominciata così, da un’idea, una piattaforma per autori tutta da scoprire e un briciolo di spirito d’avventura. E sì, anche per poter sostenere la parte finale dell’esame, ovviamente.


Terzo passo.


Chi ha fatto meglio di me? Ed anche, chi ha fatto meglio per me? 
Nella terza fase l’esplorazione è uno snodo cruciale che esige la massima attenzione e certamente la massima discrezione. Il team di Atavist dopo uno screening degli autori seleziona gli “Staff Picks” ovvero tutte quelle pubblicazioni che per un motivo o per un altro posseggono un merito.
Una selezione, quindi, già servita su un piatto che consente di curiosare per un numero di tre volte tra le opere e, in ultima analisi, di farsi l’occhio. 

Quarto passo.


Idea. Occhio addestrato. Guida per newbie letta.
Le tre massime ci sono non resta che rimboccarsi le maniche e passare alla parte divertente della storia: il montaggio sulla piattaforma!
Atavist si presenta fin da subito come un libro aperto. Estremamente intuitiva, dopo il fatidico “new project”, un familiare foglio di lavoro invoglia alla composizione e tutta una serie di blocchi aggiuntivi stimolano anche il più timido dei creativi.
Interessante la formula del design e del tema preimpostato, dal titolo con immagini annesse e connesse a quello della sezione di scrittura. 
Povera la possibilità di scelta e personalizzazione (custom e ancora custom!).
Per i più divertiti (mi aggiungo alle fila) la navigazione è personalizzabile. Un aspetto, non di poco conto, che permette di gestire la user experience a proprio giogo e a favore della multimedialità.

Contro passo.

Alcune note dolenti.
Strumento essenziale e funzionale con una buona ottimizzazione via browser. Le cose cambiano decisamente se della propria opera si decide di estrarne un ebook. 
Il risultato è assai deludente. 
In special misura se l’elaborato predilige la multimedialità a discapito del tutto-testo. Il processo di estrazione di Atavist non riesce a mantenere il layout a monte, i video non incorporati divengono semplicemente dei link, la formattazione del testo insieme alle immagini muta imprevedibilmente. In poche parole il montaggio segue l’html proprio della visualizzazione by ebook.
Fallimentare, quindi, l’esperimento di voler far convergere due modi di operare e di vedere in un unico processo.
Ancor più fallimentare, a mio avviso, se si considera che il lettore del web diverge per molte ragioni dal lettore di ebook e di questo la composizione e il montaggio dell’autore ne deve tener conto.


La storia è finita e l’esame è nel libretto (elettronico!).